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Lunedì 19/2

Oggi è il giorno della partenza. Siamo arrivati a Yaoundè alle 0,30 per un mostruoso ritardo da Parigi. Suor Madleine, la spirlungona, ci accoglie all’aeroporto e con suo nipote seminarista ci accompagnano alla casa di accoglienza. La strada è piena di baraccotti di legno vuoti, di camion ch trasportano legna. Stanchissimi andiamo a dormire.

22 febbraio:

oggi per un attimo ho pensato: ma se continua a diluviare così riusciremo a tornare a casa? Che vuol dire al dispensario? In effetti pioveva a dirotto ed eravamo sotto ad un tetto di lamiera con un rumore assordante. Le finestre erano senza infissi ed il vento entrava.  Stavamo visitando le persone del villaggio. Eravamo in quattro: Suor Bernardette (l’infermiera del dispensario), Ester (infermiera apprendista), io e Catia. Come al solito la visita del dottore, essendo un momento alternativo, richiama tutti i componenti del villaggio. Neonati, bambini, uomini, donne e vecchi. Ci dice la Suora che gli abitanti di questi villaggi sono soprattutto anziani, bambini piccoli e giovani che per qualche motivo non vogliono o non possono andare a cercare fortuna in città. Gli anziani sono poliartrosici e spesso ipertesi, i bambini spesso epilettici e malnutriti.

Comunque sia tutti attendono in fila ed in silenzio il proprio turno.

Il signore che ci ha accompagnato alla destinazione in macchina è Evaristo (come il famoso Beccalossi), un indigeno settantenne che stranamente alle 8 in punto in perfetto orario ci è venuto a prendere. Con la macchinaci ci ha poi portato al villaggio per le visite.  E’ un camerunense atipico che ha lavorato per 40 anni in giro per il mondo per una ONG di cui non conosco il nome.

Stasera senza luce e acqua: lavaggio a pezzi e cena con le lampade frontali. Poi gioco di carte con Bonnet e Paule. Non sorridono mai

        

23 febbraio:

Alla fine dopo aver dominato a briscola tutta la sera e non aver lasciato alcuna speranza di vittoria alle femmine (Catia e Suor Madlen) ci ritiriamo nelle camere per il giusto riposo.

Oggi giornata nuvolosa e calda. Visite al dispensario di persone locali (alcune venivano anche da lontano) e donne gravide. Abbiamo utilizzato anche a scopo didattico l’ecografo che è stato donato alle suore da un’associazione spagnola proprio quattro anni fa proprio quando eravamo qui durante la nostra prima missione in Camerun.

Casi interessanti ed esplicativi della situazione sanitaria locale.

Come la ragazzina di 17 anni, gravida al V mese con tachicardia e tachipnea. Dopo la visita clinica l’esame del sangue ha evidenziato una severa anemia e una positività per la malaria. Suor Bernardette ha preso da parte la ragazza ed il ragazzo e gli ha richiamati alle loro responsabilità; inoltre ha fortemente invitato la ragazza a farsi ricoverare in ospedale. Nel frattempo abbiamo iniziato la terapia d’attacco per la malaria (finanziata dall’associazione).    

Oppure come la signora di 50 anni con astenia, vomito e diarrea oramai in fase di remissione. La coprocoltura ha evidenziato positività spiccata per l’amebiasi: abbiamo provveduto ad impostare terapia specifica e educazione sanitaria.

Per ultimo il prematuro di 15 gg e di 2,3 kg di peso al quale abbiamo dato latte in polvere specifico portato dall’Italia.

Stasera poi abbiamo giocato con la coppia di amici inseparabili Paul e Boneur. Con il nuovo pallone di cuoio nero ci siamo esibiti nel giardino del dispensario.

Infine il regalo per i ragazzini: due coppie di scarpe nuove con le luci e due cappellini!!!!!!Quelle di Boneur sono un po’ grandine (2 numeri direi) mentre quelle di Paul di misura esatta, forse mezzo numero in più non avrebbe guastato!

Erano contentissimi: hanno iniziato a correre al buio per vedere le luci colorate.

24 febbraio:

oggi è sabato, giorno di semiriposo. Stamattina dopo colazione con la frittata, marmellata e caffè (le suore ci trattano bene, ieri ci hanno anche preso la maionese per fare il purea di avocado e dei biscotti secchi sapendo che sono goloso) io e Giorgio siamo andati a lavorare sul generatore. Funziona, va in moto, carica con la presa ma non riusciamo a dare luce alla casa. Domani o al massimo lunedì verrà l’elettricista che ha fatto l’impianto della casa per capire come fare per far funzionare correttamente il generatore. Poi dopo qualche visita (immancabile) il tecnico di laboratorio ci ha fatto vedere il vetrino di un verme solitario. Due bambini ne erano affetti ed erano venuti al dispensario per astenia e dolori addominali. Abbiamo detto che la terapia e l’educazione sanitaria deve riguardare tutta la famiglia e forse quelli che abitano nelle loro vicinanze. Poi insieme a Suor Bernardette e ad Ester (l’infermiera) io e Catia siamo andati in centro ad Evodoulà a portare riso a delle famiglie bisognose. Un’anziana bisognosa non vedente che vive in una catapecchia ha iniziato una preghiera lunghissima di ringraziamento per la visita, preghiera finita con un applauso.

A pranzo banane bollite, fritte, arrosto, crude: banane in ogni modalità!! Poi ananas, buonissima.

Poi nel pomeriggio sono tornata luce e acqua per cui carica telefoni e doccia (mai così desiderata dato il caldo di oggi)    

La prossima settimana dobbiamo andare a salutare il vescovo e le autorità locali.

27 febbraio:

Ieri sera finalmente il generatore è partito: la luce improvvisamente è arrivata nel dispensario dopo una giornata di buio. Ieri pomeriggio verso, dopo diverse ricerche di un elettricista, è arrivato quello buono: magrino, nero-nero, con i baffi. Si è messo li e in tre ora è riuscito nel suo intento. E’ dovuto andare anche in granaio per capire come fosse strutturato l’impianto elettrico della casa. Il generatore è così andato fino a sera consumando anche meno gasolio di quello che ci aspettavamo.

Ieri mattina siamo andati in un villaggio vicino per le consuete visita. Evarist è arrivato alle 8 e dopo poco la consueta squadra è partita in macchina. L’infermiere del dispensario ci ha accolto e ci ha mostrato le varie stanze dopo potevano essere ricoverati bambini, donne o uomini. La suora fa da interprete e alternando italiano, francese e camerunense ci spiega i vari problemi delle persone.

Al nostro rientro verso le quattro vediamo degli operai che lavorano presso il pozzo della scuola. Speriamo che sia di buon auspicio e che riescano ad attivarlo prima della nostra partenza per casa.

Anche oggi luce e acqua out dopo il violento temporale della sera precedente. E il temporale di stasera peggiora tutto. Tanta acqua fuori ma zero dai rubinetti.

Stamattina ci siamo fermati al dispensario. Abbiamo tolto un lipoma da un gomito, curato un ascesso profondo dal cuoio capelluto di un bambino, cruentato una ferita alla coscia (con poco successo).

Poi giro al mercato di Evodoulà. Zona cibo con pesce secco, banane e patate di diverso tipo, olio di palma e alcuni cosi fritti come arancini (chissà che roba era)

1 marzo:

stamattina sveglia ore 6,30: aspettavamo l’elettricista.  Doveva venire, ed è venuto, per controllare il generatore. Purtroppo ieri pomeriggio durante le prove di funzionamento del generatore è successo un pasticcio: si è bruciato l’alternatore. Io e Catia eravamo nel corridoio davanti alle stanze a giocare con Boneur quando all’improvviso abbiamo sentito odore di plastica bruciata. Era il generatore che ricevendo la corrente aveva fatto il patatrac. Ieri sera Giorgio era di pessimo umore, non ha neanche voluto giocare a carte. Abbiamo dovuto giocare  con Suor Patrizia, la sorella nigeriana.

Per la verità ieri sera anche io e Catia non eravamo di ottimo umore. La giornata di ieri era passata lentamente non facendo praticamente nulla. Due robine in dispensario, nessuna visita di apostolato, nessuna visita alle autorità, sembrava che non ci fosse nulla di organizzato per noi. Le suore erano tutte impegnate. E sembrava che la stessa cosa dovesse succedere anche oggi. Abbiamo esposto le nostre preoccupazioni a Suor Madleine, il capo, la quale dopo un colloquio con Suor Bernardette, la collega infermiera, ci ha organizzato la giornata.

Oggi a pranzo Giorgio si è esibito in spaghetti alla carbonara! La voglia di pasta era tanta, il risultato assai modesto.

Poi verso le 14 siamo andati a Yaounde (sei in macchina) per valutare che tipo di sicura prendere per il generatore (per evitare che l’evento nefasto potesse ripetersi) e per comprare qualche ricordino. Non ricordavamo il traffico della capitale così caotico e così rumoroso. Lo smog prodotto dalle macchine e dai numerosissimi taxi gialli semidistrutti offusca l’aria.

Stamattina in ambulatorio abbiamo rivisto la sig.ra del lipoma ed il ragazzino della raccolta purulente nel cuoio capelluto: tutto bene.

    

3 marzo:

Ultimo giorno di permanenza in Camerun. Oggi pomeriggio verso le 17 il vice parroco e Suor Madleine ci accompagneranno in aeroporto. Il volo sarà alle 23,45, avremo una lunga attesa in aereoporto ma in Africa è sempre meglio viaggiare prima che scenda la sera. Stamattina, dopo colazione, avremo qualche visita e qualche medicazione in dispensario, lasceremo a Suor Bernerdette le medicine rimaste e prepareremo le valigie. Praticamente sono valigie vuote. Giorgio invece darà le ultime indicazioni sulla gestione del generatore.

Per quanto riguarda la macchina gli accordi sono che la congregazione acquisterà un motore usato (costo 3 milioni di franchi camerunensi) ma assolutamente compatibile con il pick up (valore 3 milioni di franchi): il valore totale del mezzo diviene quindi 6 milioni. Nel caso che per qualche motivo ci fosse  necessità di acquistare un mezzo nuovo il valore dell’usato sarebbe quindi 6 milioni. Speriamo bene!!

Per quanto riguarda il pozzo delle scuole cattoliche inaugurato quattro anni fa dai Girasoli….. non funziona! Non si sa bene perché! Forse un problema di pompa, forse di energia elettrica……il tecnico è stato ripetutamente chiamato ma non è venuto. E’ anche vero che la corrente elettrica è spesso mancata in questi giorni rendendo l’eventuale manutenzione molto difficoltosa.

Per quanto riguarda le rette scolastiche: su 300-350 bambini iscritti a scuola e che frequentano le lezioni, il 30% non paga la retta. Ciò nonostante gli inviti delle suore alla responsabilità da parte delle famiglie. La scelta è comunque di non lasciare, per quanto possibile, bambini privi di educazione e a spasso per le strade del paese dalla mattina alla sera. La scuola inizia alle 7,00 e termina alle 15,00!!

Ieri sera abbiamo saldato i conti per il pernottamento e lasciato 50.000 FFC al dispensario. Sempre ieri abbiamo pagato le prima cure a tre piccolini che erano arrivati in dispensario con febbre elevata, anemia, spossatezza da crisi malarica. Il problema è che i piccolini affetti da questa malattia endemica vengono portati in dispensario quando sono già in condizioni critiche. Le suore ci dicono che a volte giungono già morti! Prima viene sottostimata la gravità, poi vengono trattati con medicine tradizionali (della foresta) e quando arrivano al dispensario è tardi. Ieri per esempio l’ultimo lattante è arrivato in braccio alla mamma avvolto da un panno. La mamma, ventenne, era una dei tre passeggeri di una  moto che era partita da un villaggio chissà dove. Gli altri due erano il papà, ventenne, ed il fratello maggiore (forse 22 anni).